Da più di mezzo secolo, con la stessa passione iniziale per la mia professione , continuo a girare il mondo, raccontando gli eventi più importanti ed incontrando personaggi più disparati.
Credo nel giornalismo, come un’utile missione, adottando il principio che occorra sempre raccontare unicamente” la verità.”
Nella mia lunga carriera, sono stato anche , fortunato perché ho avuto diversi grandi maestri, americani ed italiani.
Mi hanno chiamato “ giornalista d’assalto”, perché non mi sono mai tirato indietro di fronte alle situazioni più pericolose, nei quattro angoli del mondo. Ma anche per la mia intraprendenza, che unita alla serietà professionale, mi hanno consentito di rivendicare un privilegio unico .Vale a dire, quello di avereincontrato ed intervistato , ben sei Pontefici:
Papa Giovanni XXIII, Paolo VI, Papa Luciani, Giovanni Paolo II e Benedetto XVI, Papa Francesco
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29 Maggio 2013, ho l'eccezionale privilegio d'incontrare Papa Francesco, un Pastore eccezionale per il suo straordinario carisma. Mi ha chiesto quale era stata la mia pił grande emozione nel raccontare la storia dei cinque Pontefici da me gią incontrati: "il Concilio Ecumenico, Santitą" - ho risposto - . Mi ha stretto forte le mani e mi ha affettuosamente sorriso, condividendo la mia affermazione.
Il 15 marzo del 1987, Papa Wojtyla, in un’anticucina di un parroco romanonel quartiere Nomentano, , alle nove di sera, mi concede una lunga intervista che ha per tema “ la parrocchia e la sua importanza per la vita della Chiesa”
.E’ uno scoop clamoroso, perché Giovanni Paolo II aveva ricevuto, da ogni parte del mondo, almeno duecento richieste d’interviste e quando i colleghi italiani e stranieri apprendono del privilegio che mi è stato concesso, fanno fioccare
in Vaticano ogni tipo di protesta.. La risposta dai sacri palazzi giunge lapidaria :
“ Il Papa fa quello che vuole !“ e quella è rimasta l’unica intervista al mondo rilasciata dal Pontefice polacco.
Ecco il prezioso documento televisivo:
Oggi, a distanza di tanti anni dalla sua morte, la casa natale di Karol Wojtyla a Wadowice, in Polonia, è sempre più affollata da pellegrini di ogni nazione.
Un altro successo clamoroso della mia carriera, è l’intervista che il 7 marzo del 1967, Padre Pio mi concede nella sua cella di San Giovanni Rotondo.
Il disco originale in vinile di quell’evento, unico nella storia del frate santo, adesso si trova presso la sede di Teleradio Padre Pio , a San Giovanni Rotondo.
I frati cappuccini, a ricordo di quel mio eccezionale incontro, mi donano una targa, nel corso di una commovente cerimonia, nel famoso convento.
Ecco l’intervista :
Quando Padre Pio diventa famoso in tutto il mondo, alcuni confratelli cappuccini, gelosi della sua popolarità, mettono in circolazione delle calunnie sul suo conto e per giunta collocano segretamente nella sua cella e nel confessionale un microfono, che registra tutti i suoi colloqui con i fedeli.
Ma, da quei nastri, emergono soltanto prove della sua indiscutibile Santità . Tanto vero, che pochi minuti dopo la sua morte, le stimmate che aveva alle mani ed ai piedi, scompaiono letteralmente, come documentano queste eccezionali foto, scattate da padre Piccirillo, subito dopo la scomparsa del frate santo.
Pochi giorni dopo l’elezione di Benedetto XVI, ho un’idea favolosa:
fare una biografia “ sonora” del nuovo Papa, sulla scorta del libro che egli stesso ha scritto, per narrare la sua vita ..
L’idea piace moltissimo a Laura de Luca ed insieme alla bravissima redazione di “ Pagine e Fogli “, della Radio Vaticana, in breve tempo, realizziamo dodici CD, che poi consegniamo a Benedetto XVI, il quale apprezza molto l’iniziativa .
Attraverso suoni ed interviste, il nuovo Papa rivive gli anni della sua giovinezza in Baviera ..
Ecco il video dell’incontro:
Un altro straordinario personaggio, che ho incontrato nella sua casa di Ratisbona, è il fratello di Benedetto XVI , monsignor Georg Ratzinger, illustre musicista, che mi racconta molti dettagli della loro storia familiare.
Nella mia lunga carriera di “ giornalista vaticanista” oltre che “inviato speciale” in tutto il mondo, ho avuto occasione d’intervistare moltissimi cardinali ad almeno cento vescovi.
Andando indietro negli anni, assisto alla liberazione dalla prigionia comunista dei cardinali Wyszynski e Beran, che accompagno a Roma, dopo il loro rilascio.